La ringrazio per la risposta. Spero che lei abbia passato un buon weekend. Ci tengo a fare alcune precisazioni abbassando i toni.
Sono un “lui”. E’ la prima volta che commento un articolo di questo sito (forse l’ultima), sul quale sono finito per pura coincidenza. Ero intervenuto solamente per criticare il fatto che lei abbia fatto ricorso, come ho visto altre volte da parte di altri utenti su altri siti, ad un attacco emotivo, cioè quello sulla futura sparizione del cristianesimo, per intimidire l’articolista e i suoi lettori. Ho usato dell’ironia, non lo nego.
Mi sveglio il giorno dopo e mi becco del razzista vigliacco, del delirante piagnucoloso e dell’ipocrita. Mi appello alle sue sensazioni di ‘discriminato’ per chiederle di immedesimarsi in me: non è stato un bel risveglio. Quando scrivevo ‘giudichi senza conoscere l’interlocutore’ mi riferivo a me, non a Farina.
Io sinceramente penso che lei abbia tutto il diritto di criticare il collegamento, a suo dire indebito, tra i temi della persecuzione dei cristiani in Africa e la condizione sociale dei Lgtbq in Europa. Io però penso anche che il significato dell’articolo non fosse quello di dire “i cristiani non devono essere perseguitati, ma i gay sì”, bensì sottolineare come, in ogni azione degli organi istituzionali europei, sembri esserci la silenziosa intenzione di escludere a priori il punto di vista dei cristiani, in particolare dei cattolici. Poi chiaramente lei l’ha inteso come un attacco; non conosco Farina e non voglio lanciarmi in altre esegesi, lei pensi ciò che vuole.
Se mi permette un ulteriore appunto, lei, da attivista dei diritti umani, è davvero convinto di opporsi alla persecuzione dei cristiani? Intendo, se vivessi in un paese dove i cattolici sono una minoranza perseguitata, sentir profetizzare l’imminente fine del mio gruppo mi preoccuperebbe un po’ circa le sue reali intenzioni.
Spero di non venir ulteriormente frainteso.