Mi dispiace, ma non le credo. Lei parla di odio e discriminazione come se fosse l’unica persona al mondo nelle condizioni di esprimere un giudizio, senza nemmeno conoscere l’interlocutore. Parla di razzismo vigliacco, mi accusa di non saper leggere (quando in realtà ho proprio citato testualmente la sua affermazione nel mio post)… La sua finta modestia non mi tange un granché, e anche se la sua eloquenza forgiata da mille discorsi è notevole, ciò non le impedisce di risultare a chi la legge nient’altro che un provocatore.
Personalmente posso comprendere che lei non condivida alcune delle opinioni espresse da Farina nell’ultima parte del suo post. Tuttavia, la sua reazione mi conferma in quello su cui sono costretto a non esser d’accordo con lei, cioè il concetto di persecuzione, su cui lei crede di poter dettar legge con le sue statistiche. Ma davvero crede che il 95% della popolazione, eterosessuale, vada a perseguitare il 5% omosessuale? Davvero crede che siano queste le cifre in ballo? A me risulta invece che una percentuale molto maggiore di quel 5% sostenga le istanze di quelle persone (alcune le sostengo anch’io), e che cerchi tramite accuse, insulti, denigrazioni, manifestazioni di scandalo, indebiti ricorsi a “libertà” o “diritti umani”, di far esprimere agli altri opinioni anche non offensive, ne’ lesive, ma semplicemente diverse. Nessuna lacrima, nessun singhiozzo.
E dovrei essere io a non illudermi? Ma cosa crede, che una persona che dice “rispetto l’identità omosessuale, la loro condotta, ma penso che lo stato non debba allargare il concetto di famiglia” stia manifestando un sentimento di odio? Detto da uno che affibbia etichette di “disonestà intellettuale” come se piovesse? Oltretutto lei vorrebbe anche insegnare ad altre persone come fare e cosa dire per essere “veramente religiose”… non pensa di sopravvalutarsi un po’?
Io non sono razzista. Non discrimino nessuno, ho amici maschi e femmine, italiani e stranieri, di destra e di sinistra, atei e cristiani, etero e gay. Non so quante offese (vere o interpretate come tali) lei abbia ricevuto in vita sua. Da me non ne riceverà alcuna, a meno che non consideri qualcosa di ciò che ho detto come offensivo. In tal caso, mi scuso, ma non torno indietro.
E mi dispiace per il Cristianesimo (“alla vostra età”…? alla mia età o all’età del cristianesimo?). Quando sarà la sua ora, con buona pace di tutti, sparirà. Quel giorno non potrò assistere alla cerimonia funebre, sarò già morto da un pezzo.